Atti del Convegno XVIII

Prefazione

Una volta si faceva una festa speciale per la raggiunta maggiore età, una specie di rito di iniziazione per sancire l'ingresso nel mondo dei cittadini responsabili… Così che il nostro Convegno Nazionale "Incontri con la Matematica", giunto al n° 18, meriterebbe una festa… Solo che noi abbiamo iniziato con il numero zero, per correttezza ordinale, per scaramanzia, per scherzo. E così oggi, a chi ci fa notare la maggiore età, non sappiamo che dire. E poi questo convegno è nato già adulto, già maggiorenne, già maturo. Fin da sempre è stato al servizio degli insegnanti, per offrire esempi, riflessioni, suggerire idee ma anche cautele verso mode acritiche. Quante personalità si sono date il cambio su questo palcoscenico e come siamo sempre stati premiati dal numero e soprattutto dall'entusiasmo dei partecipanti! La formula è stata copiata da tanti altri convegni minori, il che ci riempie di orgoglio. Ma la fedeltà dei partecipanti è unica.

Il che ci spinge a continuare, nonostante mille difficoltà, ma anche a migliorare; sappiamo che molti insegnanti aspettano con ansia questo momento che giudicano unico nell'anno, ce lo hanno testimoniato, e non vogliamo tradirli. Vogliamo continuare ad offrire occasioni di stimolo, di riflessione anche critica; vogliamo continuare a proporre personaggi notevoli che hanno qualche cosa da dire; vogliamo continuare a premiare, offrendo loro spazio pubblico, quegli insegnanti che hanno fatto esperienze interessanti che vogliono far conoscere ai colleghi.

Il Convegno di Castel San Pietro, così lo chiamano tutti, è famoso anche all'estero; mi capita spesso di andare a convegni anche oltre Oceano e mi stupisco ancora del fatto che venga citato ad esempio; gli Atti viaggiano, sono raccolti e studiati, questi Atti che, con regolarità, sempre, in tutte le 19 occasioni, sono usciti il primo giorno, al momento dell'inaugurazione (anche questo, fatto unico e complesso oltre ogni immaginazione). Così che diventa fatto d'obbligo quello di impegnarsi, di cercare nuove idee, di sentirsi però sempre, e lo ripeto, al servizio degli insegnanti. Qui, nessuno ha la pretesa d'insegnare ai propri colleghi; qui l'unico invito è a raccontare pubblicamente esperienze o idee; qui i ricercatori mettono in comune con i colleghi i loro risultati… Un convegno di diffusione della ricerca, NON un convegno di ricerca.

Ora noi tutti siamo senza ombra di dubbio convinti che la Didattica della Matematica è una scienza autonoma, né Matematica, né Pedagogia, né Psicologia, né Filosofia, né Antropologia, né Sociologia, …, anche se di ciascuna di queste discipline qualche aspetto è entrato a far parte del corpus teorico ed epistemologico della Didattica; siamo altresì convinti in molti che la nostra sia una disciplina a carattere empirico; i problemi che ne costituiscono il nucleo sono quelli reali che nascono dal mondo della scuola, problemi di apprendimento in aula. Dunque, una volta fatti propri dalla ricerca, una volta che hanno dato risultati, all'aula devono tornare, mostrando i risultati ottenuti, per arricchire gli strumenti concreti, operativi e professionali nelle mani degli insegnanti. Altrimenti, che scopo avrebbe? A causa di questo modo di pensare, nessuna delle domande problematiche che gli insegnanti propongono, a qualsiasi livello scolastico, può essere elusa, e tutte devono diventare un problema per il ricercatore.

Questo Convegno n° 18 vuole confermare questa linea di tendenza, non unica, certo, ma diffusa, che vede la Didattica della Matematica riconosciuta come una scienza per la Scuola, che renda efficace l'azione didattica e significativo l'apprendimento.

Bruno D'Amore